Ester "STR" Ledecká, la migliore sciatrice alpina e snowboarder ceca, è entrata nel mondo delle discipline alpine come un uragano. Alle Olimpiadi invernali di Pyongyang del 2018, ha vinto inaspettatamente una medaglia d'oro nel super G. Molti ricordano l'espressione incredula quando, dopo aver tagliato il traguardo, aveva visto il suo nome che brillava al primo posto. Subito dopo ha aggiunto il secondo, in questo caso atteso, oro nello snowboard. Sarà nuovamente tra le favorite ai Campionati del mondo di sci alpino a Cortina, in Italia, che inizieranno questa settimana.
Ester è definita una "marziana" in senso buono e per diverse ragioni: è la prima atleta nella storia delle Olimpiadi invernali ad aver vinto la medaglia d'oro in due discipline diverse. È inoltre la prima sciatrice alpina ceca a vincere l'oro olimpico e la prima olimpionica della storia a gareggiare nello sci alpino e nello snowboard.
Inoltre, sebbene provenga dalla Repubblica Ceca, che non offre condizioni così buone per gli allenamenti come i paesi alpini, brilla nelle discipline di velocità: la discesa libera e il super G. E poi ha un atteggiamento sui generis e un umorismo molto originale. Il suo team è una sorta di "clan chiuso", costituito quasi costantemente dalla madre Zuzana (ex pattinatrice di figura), "capo allenatrice", e dal padre Janek, "capo manager" e, tra le altre cose, musicista rock di successo, noto anche nel mondo musicale. Per tutto questo, i media mondiali parlano di lei in modo superlativo e la BBC ha persino definito la vittoria della Ledecká a Pyongyang "una delle più incredibili storie olimpiche di tutti i tempi".
Si differenzia dalle altre sciatrici (presso le quali si è guadagnata un forte rispetto) anche per il look. Le tute per lo sci e lo snowboard (diverse per taglio e lavorazione) realizzate dal produttore ceco Don Quiet sono ideate dal fratello Jonáš, un bravissimo disegnatore e appassionato di fumetti. "Ho deciso di trasformare Ester in una supereroina", ha detto della sorella, qualche tempo fa, l'ennesimo esponente di questa famiglia di artisti (e sportivi). "Quando ha partecipato alle Olimpiadi di Soči, aveva l'ernia del disco e io l'accompagnavo alle sedute di riabilitazione; pensavo che fosse un mezzo robot, visto che riusciva a sopportare tutto questo", ha detto Ledecký, aggiungendo che le tute sono dominate dal logo STR. “È così che Ester firmava i suoi disegni quando era piccola". Ed è per questo che quando indossa le tute che crea il fratello sembra una supereroina dei Vendicatori.
Le piace sciare ovunque in Repubblica Ceca, soprattutto in questo periodo pandemico. Sulle montagne ceche, gradisce soprattutto la più grande stazione sciistica di Špindlerův Mlýn, ma anche Červenohorské sedlo, sui monti Jeseníky, dove la neve rimane a lungo anche dopo il disgelo.
Si allena duramente anche d'estate praticando kickboxing, beach volley e windsurf, in cui è molto brava. A proposito, fino a poco tempo fa, il programma degli allenamenti estivi veniva stilato da suo nonno, Jan Klapáč, campione del mondo di hockey nel 1972.
Ha un approccio originale anche alle sue relazioni interpersonali. Sebbene talvolta si faccia sopraffare da lacrime e rabbia, ogni conferenza stampa, ogni dichiarazione post-gara inizia sempre con un ringraziamento al proprio team. "Stimo tutte le persone intorno a me, voglio ringraziarle, sono tutte importanti", dice quasi sempre.
Questa è Ester Ledecká.
After all, she trains hard even in the summer. She tries kickboxing, beach volleyball, and does excellent windsurfing. By the way, the summer training was compiled until recently by her grandfather Jan Klapáč, the hockey world champion from 1972.
Her extraordinary approach is also reflected in her relationships. Although sometimes there are tears and rage, every press conference, every statement after the race starts by thanking the team. "I respect all the people around me, I want to thank them, they are all important," you hear from her almost every time.
Such is Ester Ledecká.
Inoltre, sebbene provenga dalla Repubblica Ceca, che non offre condizioni così buone per gli allenamenti come i paesi alpini, brilla nelle discipline di velocità: la discesa libera e il super G. E poi ha un atteggiamento sui generis e un umorismo molto originale. Il suo team è una sorta di "clan chiuso", costituito quasi costantemente dalla madre Zuzana (ex pattinatrice di figura), "capo allenatrice", e dal padre Janek, "capo manager" e, tra le altre cose, musicista rock di successo, noto anche nel mondo musicale. Per tutto questo, i media mondiali parlano di lei in modo superlativo e la BBC ha persino definito la vittoria della Ledecká a Pyongyang "una delle più incredibili storie olimpiche di tutti i tempi".
Le tute sono ideate dal fratello Jonáš
Se guardate "STR" durante le gare, vi divertirete sicuramente. Non solo ha uno stile aggressivo molto particolare, ma per tutto il tempo è possibile udire urla e brevi commenti ad alta voce. Dopotutto, se le urla durante gli incontri aiutano i tennisti di fama mondiale, perché una sciatrice in discesa non dovrebbe sfruttare questo "doping lecito"?Si differenzia dalle altre sciatrici (presso le quali si è guadagnata un forte rispetto) anche per il look. Le tute per lo sci e lo snowboard (diverse per taglio e lavorazione) realizzate dal produttore ceco Don Quiet sono ideate dal fratello Jonáš, un bravissimo disegnatore e appassionato di fumetti. "Ho deciso di trasformare Ester in una supereroina", ha detto della sorella, qualche tempo fa, l'ennesimo esponente di questa famiglia di artisti (e sportivi). "Quando ha partecipato alle Olimpiadi di Soči, aveva l'ernia del disco e io l'accompagnavo alle sedute di riabilitazione; pensavo che fosse un mezzo robot, visto che riusciva a sopportare tutto questo", ha detto Ledecký, aggiungendo che le tute sono dominate dal logo STR. “È così che Ester firmava i suoi disegni quando era piccola". Ed è per questo che quando indossa le tute che crea il fratello sembra una supereroina dei Vendicatori.
Vuole essere sempre la migliore
E non è tutto. Ester Ledecká è famosa anche per il suo approccio sia alle gare che all'allenamento. Vuole essere sempre la migliore, ha davanti a sé un solo obiettivo: tagliare il traguardo; ha una fame costante di competizioni e di vittorie. Spesso gli allenatori devono portarla via dalla pista quasi con la forza, perché la stella ceca vuole costantemente migliorarsi.Le piace sciare ovunque in Repubblica Ceca, soprattutto in questo periodo pandemico. Sulle montagne ceche, gradisce soprattutto la più grande stazione sciistica di Špindlerův Mlýn, ma anche Červenohorské sedlo, sui monti Jeseníky, dove la neve rimane a lungo anche dopo il disgelo.
Si allena duramente anche d'estate praticando kickboxing, beach volley e windsurf, in cui è molto brava. A proposito, fino a poco tempo fa, il programma degli allenamenti estivi veniva stilato da suo nonno, Jan Klapáč, campione del mondo di hockey nel 1972.
Ha un approccio originale anche alle sue relazioni interpersonali. Sebbene talvolta si faccia sopraffare da lacrime e rabbia, ogni conferenza stampa, ogni dichiarazione post-gara inizia sempre con un ringraziamento al proprio team. "Stimo tutte le persone intorno a me, voglio ringraziarle, sono tutte importanti", dice quasi sempre.
Questa è Ester Ledecká.
After all, she trains hard even in the summer. She tries kickboxing, beach volleyball, and does excellent windsurfing. By the way, the summer training was compiled until recently by her grandfather Jan Klapáč, the hockey world champion from 1972.
Her extraordinary approach is also reflected in her relationships. Although sometimes there are tears and rage, every press conference, every statement after the race starts by thanking the team. "I respect all the people around me, I want to thank them, they are all important," you hear from her almost every time.
Such is Ester Ledecká.