Attrattive e ispirazioni per un soggiorno breve nella seconda città più grande della Repubblica Ceca, tra arte, cultura, shopping e movida.
Viva e vibrante, città antica e al tempo stesso moderna, sede universitaria che alterna un volto tecnologico a uno urban con murales d’artista, centro di una bellissima area vitivinicola, la metropoli ceca, seconda per dimensioni e importanza solo alla capitale, è stata ribattezzata “la Manchester di Moravia”.
Di certo è perfetta per un city break d’autunno, durante il quale ammirare le sue architetture antiche ma soprattutto quelle di design, indugiare in uno dei suoi tanti caffè e locali alla moda, fare shopping nelle sue grandi vie commerciali, spingersi nei suoi sotterranei tra labirinti di cunicoli, degustare in cantine ed enoteche i grandi vini di Moravia, scoprire segreti e curiosità di queste parti… e anche ripercorrere le orme di personaggi famosi come Milan Kundera, Alfons Mucha, Gregor Mendel e Silvio Pellico.
Di certo è perfetta per un city break d’autunno, durante il quale ammirare le sue architetture antiche ma soprattutto quelle di design, indugiare in uno dei suoi tanti caffè e locali alla moda, fare shopping nelle sue grandi vie commerciali, spingersi nei suoi sotterranei tra labirinti di cunicoli, degustare in cantine ed enoteche i grandi vini di Moravia, scoprire segreti e curiosità di queste parti… e anche ripercorrere le orme di personaggi famosi come Milan Kundera, Alfons Mucha, Gregor Mendel e Silvio Pellico.
Il centro storico
In attesa che si riempia delle casette dei mercatini dell’Avvento -Brno è capitale europea del Natale 2024- è tempo di godersi il fascino “al naturale” del centro storico con gli eleganti palazzi storici, le ampie piazze e i vicoli nascosti, dove si concentra un’offerta gastronomica e commerciale davvero varia. Letteralmente proiettato verso il futuro, è qui anche l’avveniristico orologio astronomico, dalla foggia di un grande proiettile, realizzato in granito africano. Ogni giorno, puntuale alle 11, il suo meccanismo rilascia una palla di vetro e in tanti accorrono nel tentativo di accaparrarsela. Lo stesso vale per un selfie davanti a uno dei monumenti più recenti di Brno: il Margravio Jost a cavallo. Quanto al passato, ampiamente rappresentato in un patrimonio architettonico antico vario e variegato, una vera chicca sono i caffè della prima Repubblica: Era, Savoy e la replica della caffetteria Zeman. Il Municipio Vecchio, oggi sede di iniziative culturali, sorprende invece con… un coccodrillo sospeso sopra le teste di chi si avventura oltre il pregiato portale gotico a pinnacoli. È lì per ricordare un altro rettile, il drago, legato alla storia della città dalla leggenda. Chi ha buon fiato può anche affrontare i 63 metri della Torre dell’Orologio, alla conquista di un panorama che il fiato finirà per mozzarlo.
Una città “sottosopra”, tutta una sorpresa
Si veste dei magici colori d’autunno anche il mercato delle erbe (noto anche come il mercato dei cavoli), dove girovagare tra frutta, ortaggi, formaggi e altre leccornie di stagione proposte dai contadini quasi ininterrottamente da 800 anni… Ma la vera sorpresa è nascosta lì sotto. Assolutamente da non perdere un tour di Brno Underground: i sotterranei della città si dipanano in un labirinto di cunicoli e stanze scavati fino a 8 metri di profondità nel Medioevo, per vari scopi. Tra questi, la conservazione del vino e del cibo, ma anche… di povere spoglie. Tra i rinvenimenti nel sottosuolo, infatti, spicca quello tutto sommato recente (2001) dell’ossario della chiesa di San Giacomo (il secondo per grandezza in Europa), che si stima ospiti i resti di oltre 50.000 defunti per peste e colera nel Medioevo e successivamente negli scontri della Guerra dei Trent’anni. Altro gioiellino nascosto è infine la Cantina dello Zecchiere, con la stanza del conio. E ancora, la bottega dell’alchimista e le anguste prigioni, con la stanza della gogna. Non manca nemmeno il rifugio antiatomico chiamato 10-Z, concepito per salvare l’élite politica durante la Seconda Guerra Mondiale, ma ultimato solo nel 1959. Nuovo must see del sottosuolo cittadino sono invece i serbatoi d’acqua di Zluty kopec: tre storici bacini -unici in Europa- realizzati tra fine ‘800 e inizio ‘900 e soprannominati “cattedrali sotterranee” per le fattezze e la maestosità. Tornati in superficie, infine, è da visitare, proprio lì nei paraggi, la celebre fortezza dello Spilberk: si, proprio quella de “Le mie prigioni” di Silvio Pellico, che qui, agli albori del Risorgimento, fu recluso insieme ad altri patrioti italiani. Tra le sue mura è oggi allestito il Museo della Città.
Una città “sottosopra”, tutta una sorpresa
Si veste dei magici colori d’autunno anche il mercato delle erbe (noto anche come il mercato dei cavoli), dove girovagare tra frutta, ortaggi, formaggi e altre leccornie di stagione proposte dai contadini quasi ininterrottamente da 800 anni… Ma la vera sorpresa è nascosta lì sotto. Assolutamente da non perdere un tour di Brno Underground: i sotterranei della città si dipanano in un labirinto di cunicoli e stanze scavati fino a 8 metri di profondità nel Medioevo, per vari scopi. Tra questi, la conservazione del vino e del cibo, ma anche… di povere spoglie. Tra i rinvenimenti nel sottosuolo, infatti, spicca quello tutto sommato recente (2001) dell’ossario della chiesa di San Giacomo (il secondo per grandezza in Europa), che si stima ospiti i resti di oltre 50.000 defunti per peste e colera nel Medioevo e successivamente negli scontri della Guerra dei Trent’anni. Altro gioiellino nascosto è infine la Cantina dello Zecchiere, con la stanza del conio. E ancora, la bottega dell’alchimista e le anguste prigioni, con la stanza della gogna. Non manca nemmeno il rifugio antiatomico chiamato 10-Z, concepito per salvare l’élite politica durante la Seconda Guerra Mondiale, ma ultimato solo nel 1959. Nuovo must see del sottosuolo cittadino sono invece i serbatoi d’acqua di Zluty kopec: tre storici bacini -unici in Europa- realizzati tra fine ‘800 e inizio ‘900 e soprannominati “cattedrali sotterranee” per le fattezze e la maestosità. Tornati in superficie, infine, è da visitare, proprio lì nei paraggi, la celebre fortezza dello Spilberk: si, proprio quella de “Le mie prigioni” di Silvio Pellico, che qui, agli albori del Risorgimento, fu recluso insieme ad altri patrioti italiani. Tra le sue mura è oggi allestito il Museo della Città.
Le campane del finto mezzogiorno
Infine, ecco la Cattedrale, intitolata a San Pietro e Paolo: una piccola basilica romanica, ricostruita in stile neogotico, sulla collina Petrov, la cui storia si intreccia con la Guerra dei Trent’anni. Le sue torri campanarie (di cui una aperta al pubblico con i suoi 81 metri d’altezza) sono considerate capolavori neogotici. Una curiosità: le campane ancora oggi suonano alle 11 invece che a mezzogiorno, a ricordo di uno stratagemma utilizzato nel 1645 per evitare la conquista della città da parte degli svedesi.
Un poker di ville straordinarie
Già storiche eppure ancora modernissime e futuristiche già all’epoca della loro costruzione (primi trent’anni del XX secolo) sono alcune stupefacenti ville d’autore di cui Brno fa sfoggio. Prima fra tutte Villa Tugendhat, del 1930, famosa in tutto il mondo e unico monumento ceco di architettura moderna iscritto nella Lista del Patrimonio Unesco. Opera di Ludwig Mies van der Rohe è un vero capolavoro di funzionalismo. Per visitarla è bene prenotare i biglietti online in anticipo, in ogni caso anche l’esterno e i giardini sono notevoli. Sempre non lontano dal centro, anche le ville Löw-Beer, Jurkovic e Stiassni.
Qualche dritta per partire
Per quanto riguarda i collegamenti, il consiglio è di approfittare del comodissimo volo diretto Bergamo-Brno, nell’operativo di Ryanair fino al 24 ottobre. Dopo questa data si può raggiungere Brno dagli aeroporti di Vienna o Bratislava. Una volta arrivati, per godere appieno e in libertà tutte le attrattive della città c’è invece la card Brnopas, che dà diritto all’ingresso gratuito in alcuni siti e a sconti e riduzioni in altri.