Quelli che oggi chiamiamo VIP non sono un’invenzione dei tempi moderni. Ogni angolo della terra pullula dei suoi personaggi famosi e quelli del passato, che hanno scritto il presente, si chiamavano “semplicemente” illustri. Praga non è certo da meno, ecco allora un itinerario –dall’Ottocento a oggi- sulle orme di architetti, artisti e letterati la cui fama ha oltrepassato i confini non solo della città, ma anche della nazione.
La Praga di Kafka
A proposito di scrivere, come non cominciare da Franz Kafka? Sebbene scrivesse in tedesco, il celebre autore (1883–1924) de Il processo, Il castello e La scomparsa, era infatti praghese e traeva grande ispirazione dalla sua città. In particolare dal centro storico, dove trascorse gran parte della sua breve vita. La sua casa natale, della cui struttura originaria rimane solo il portale in pietra, si trovava all'angolo tra le vie Maiselová e Kaprova. Di Kafka si trovano tracce quasi ovunque nella Città Vecchia, soprattutto intorno alla piazza: nella bellissima casa U minuty, vicino al Municipio, dove la famiglia visse sul finire dell’Ottocento, e nell'odierno Palazzo Kinsky (oggi Galleria Nazionale), dove il padre aveva una merceria. Altra tappa è il monumento tra la chiesa di S. Ducha e la sinagoga spagnola, dove Kafka andò a scuola. L’itinerario non può poi assolutamente prescindere dai luoghi ritratti nei suoi romanzi: i ponti di Praga, l'ex ghetto, Malá Strana, il Castello… Il Museo Franz Kafka aiuta a orientarsi tra i luoghi e la vita dello scrittore, ma l’ultima tappa sulle sue orme non può che essere al Nuovo Cimitero Ebraico, a Praga-Strasnice- dove Kafka riposa nella tomba di famiglia.
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Trasgressiva, senza filtri. La scultura di David Černý
Ed eccoci all’epoca contemporanea. Le orme da seguire, ancora fresche, sono quelle di David Černý, nato nel 1967 e star (in)discussa della scena artistica ceca. Le sue sculture –fortemente provocatorie- colonizzano spazi pubblici in Cechia, così come all'estero. La più celebre, ed evidente, è sulla torre della televisione di Žižkov, sulla quale dal 2000 si arrampicano dieci bambini neri. A Palazzo Lucerna, in piazza Venceslao, dal 1999 dal soffitto pende la statua di Venceslao, seduto sulla pancia di un cavallo morto e appeso a testa in giù. Nell'edificio Quadrio, vicino alla stazione della metropolitana Národní třída, ecco l‘enorme testa rotante di Franz Kafka, complesso esempio di arte cinetica. Il Boia nella Città Vecchia è invece la statua di Sigmund Freud, appesa per una mano a una trave sopra una strada trafficata e talmente realistica da aver fatto più volte pensare a un suicidio. Sulla facciata del Teatro Na zábradlí sono ben due le opere di Černý: la targa commemorativa di Václav Havel e la scultura dell'Embrione, tra le più discusse e contestate. Grande scalpore ha suscitato anche la scultura di Getti, nel cortile del Museo Franz Kafka a Malá Strana: persa l’innocenza degli usuali putti, due uomini adulti fanno pipì nella fontana (e i loro getti scrivono testi di scittori legati a Praga). Dietro il recinto del giardino di Palazzo Lobkovic, sede dell’ambasciata tedesca, si scorge la scultura in bronzo Quo vadis: una Trabant a 4 zampe, simbolo del 1989 e della fuga di massa dei tedeschi dell'Est attraverso l'ambasciata di Praga verso la Germania dell'Ovest. Ultima tappa nel cortile della Galleria Futura, dove si incontra Buttocks, probabilmente la più provocatoria e irriverente opera di Cerny, che tramite una scala invita a entrare nelle natiche di due enormi uomini per poter guardare un video critico sulla situazione della scena artistica ceca, data in pasto alla politica.